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The Album is Out Now on Bandcamp!
Good Listen and Journey into Medieval Times!

Due anni dopo l’autoproduzione di “ANNO DOMINI MCDXII – Maneo Nemini”, il giovane artista toscano torna sui terreni, tra i poggi, accanto ai ruscelli, nei boschetti o tra i cipressi della sua terra spostando le lancette del tempo sino al medioevo, nel suo medioevo e non pensatelo come erroneamente accade.

 

Né guerre né crociati, nemmeno donzelle e cavalieri, solo il silenzio dei suoi soundscape, alcuni fields recording che personalmente Uzbazur capta nella natura oggi, le stesure dei suoi synth.

Cosi l’abbiamo conosciuto tra le nostre pagine quando producemmo in ‘free-download’ il suo precedente disco “I Racconti Del Bosco – L’Alchimia Della Natura”, sempre a vostra disposizione, basta un click, nulla più ed entrate nella Toscana silente e meditativa del musicista.

Strumentazioni casalinghe ed una sensibilità notevole: ANNO DOMINI MCDXIII – In Nomine Tempus” è una lunga monotraccia di oltre un’ora scritta, composta, voluta per proseguire nell’abbandono elegiaco e meditativo il viaggio, passeggiando, attraversando le porte spazio/tempo per fuggire dal logorio contemporaneo e ritrovare una terra che accoglie, dolce come le sinuosità (le note alchemicamente si mutano in logartimi geologici) delle sue colline, scintillante come le acque dei rari, preziosi, ruscelli.

Loop ed evoluzioni di software, stasi e canti silvani di piccoli e frugali uccelli selvatici, dolci brezze tra campi fioriti sono parte integrante dell’ambient elementale di Uzbazur, droni gentili per estensioni sonore generanti possibili trance rilassanti: i chakra sono porte che si dischiudono non a comando ma irrazionalmente e questa traccia ne ha il potere.

La pioggia che purifica, i canti di monaci lontani, il tuono, ancora la musica, un senso di gotico primevio ed arcaico che evolve in oscurità ma non ora, non qui.

Immagini di un medioevo gentile, pievi isolate su pendii assolati, un gotico anche pittorico lontano dai clamori delle battaglie sante, degli intrichi di corte: piuttosto leggenda che si fonde con la storia, musica profana scritta per partorire sacralità estese.

A tutti coloro che in queste parole ritrovano artisti come Alio Die, Steve Roach è dedicato l’album, ora basta seguire con il vostro fiuto il link ed il download è lì ad attendervi, il relax a portata di cuffia.
                                                                          NICOLA TENANI.

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